Carriera (Da Wikipedia come pagina precedente)
Club
Dopo aver militato nel Barmbek-Uhlenhorst, squadra allenata dal padre Bernd,si trasferisce nel 1980 al Saarbrücken. Nel 1981 viene acquistato dal Kaiserslautern; poi, nel 1986, passa al Bayern Monaco: schierato come terzino destro, senza distinguersi particolarmente,vince un campionato tedesco e una Supercoppa di Germania, e disputa una finale di Coppa dei Campioni, persa contro il Porto nel 1987.
Nel 1988, insieme all'altro tedesco Lothar Matthäus, Brehme viene ceduto all'Inter. Per bilanciare l'oneroso acquisto del connazionale, il suo cartellino viene valutato 1,8 miliardi di lire, una cifra relativamente bassa: ciò, unitamente a un suo litigio con il tecnico dei bavaresi Jupp Heynckes, alimenta qualche scetticismo nei suoi confronti, determinato da una generalizzata ma erronea convinzione che il Bayern Monaco volesse liberarsi di lui. Giovanni Trapattoni, allenatore del club milanese, crede però nella bontà dell'acquisto di Brehme, il cui dinamismo sarebbe servito a compensare la vocazione offensiva di Matthäus,e intuisce che il giocatore possa offrire prestazioni convincenti se impiegato sulla fascia sinistra:la sua ipotesi si rivela corretta, e Brehme risulta determinante per la vittoria dello scudetto del 1989– anno in cui l'Inter ottiene 58 punti su 68, stabilendo un record –, in particolar modo per il suo contributo alla costruzione della manovra. La stagione seguente, mantenendo elevati standard di rendimento, conquista la Supercoppa italiana contro la Sampdoria. Nel 1991 vince la Coppa UEFA battendo in finale la Roma.
Nel 1992 lascia l'Inter per trasferirsi, senza particolare entusiasmo, agli spagnoli del Real Saragozza, dove rimane per una sola stagione.L'anno dopo torna al Kaiserslautern, dove conquista la Coppa di Germania 1995-1996, retrocedendo contestualmente nella serie cadetta; nella stagione successiva il Kaiserslautern vince il campionato di seconda divisione, tornando nella massima serie, e nell'annata 1997-1998 conquista la Bundesliga, risultando l'unico club nella storia del calcio tedesco a riuscire in tale impresa da neopromosso.[2] Al termine della stagione, in cui disputa solo 5 partite, Brehme si ritira dall'attività agonistica.
Nazionale
Dopo aver militato nella selezione Under-21, esordisce nella nazionale A della Germania Ovest nel 1984, e nello stesso anno partecipa al campionato d'Europa, venendo inserito nella formazione ideale del torneo, e ai Giochi olimpici.
Durante il campionato del mondo 1986, concluso al secondo posto, è impiegato prevalentemente come centrocampista, essendo chiuso nel ruolo di terzino da Thomas Berthold e Hans-Peter Briegel. Nel quarto di finale contro i padroni di casa del Messico, è uno dei quattro tedeschi a presentarsi sul dischetto nell'epilogo ai tiri di rigore: in controtendenza rispetto alle sue abitudini dagli undici metri, decide di calciare con il sinistro, realizzando il proprio tiro. Nella semifinale contro la Francia, segna su calcio di punizione il gol che apre le marcature, contribuendo alla vittoria per 2-0. In finale, la Germania Ovest verrà sconfitta per 3-2 dall'Argentina.
Dopo il campionato d'Europa 1988, in cui segna un gol contro l'Italia, il rendimento di Brehme in nazionale ha una svolta: le prestazioni offerte dal giocatore con la maglia dell'Inter convincono infatti il commissario tecnico Franz Beckenbauer ad impiegarlo da titolare sulla corsia mancina.
Nel 1990 disputa il suo secondo Mondiale e si distingue come il miglior terzino sinistro della manifestazione, realizzando tre gol decisivi e mettendo in mostra la consueta abilità con entrambi i piedi: agli ottavi di finale segna ai Paesi Bassi con un destro a giro, mentre dal suo sinistro parte la punizione che, grazie alla deviazione di un avversario, sblocca il risultato nella semifinale contro l'Inghilterra; sempre contro gli inglesi mette a segno il proprio tiro dal dischetto dopo che i tempi supplementari si erano chiusi in parità. Infine, nella finale contro l'Argentina, si incarica di un rigore a cinque minuti dal termine dell'incontro, superando con un destro a fil di palo l'estremo difensore avversario Sergio Goycochea – decisivo per la propria squadra nelle precedenti vittorie ai rigori contro Jugoslavia e Italia – e consentendo alla Germania di laurearsi campione del mondo per la terza volta. Inserito nell'All-Star Team del Mondiale, a fine anno si classifica al terzo posto nella classifica del Pallone d'oro.
Tra il 1991 e il 1994 veste la maglia della riunificata Germania. Disputa il campionato d'Europa 1992, venendo nuovamente incluso nella squadra ideale della competizione, e il campionato del mondo 1994: l'eliminazione della Germania dal torneo iridato pone fine alla militanza di Brehme nella selezione tedesca, con cui ha disputato 86 partite (60 delle quali prima della riunificazione) realizzando 8 reti.
Allenatore
Dopo il ritiro ha allenato in patria il Kaiserslautern dal 6 ottobre 2000 al 26 agosto 2002. Dal 1º luglio 2004 all'11 aprile 2005 ha allenato lo Unterhaching. Dal 1º luglio 2005 al 9 febbraio 2006 ha affiancato come vice il suo ex allenatore Giovanni Trapattoni sulla panchina dello Stoccarda.
[Modificato da Giggirriva 21/02/2024 11:39]